INGMAR BERGMAN
parte prima: Gli anni cinquanta
CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA
settembre 05 - maggio 06

UNA VAMPATA D’AMORE
Gycklarnas afton
Svezia 1953

Sceneggiatura: Ingmar Bergman; fotografia: Hilding Bladh, Sven Nykvist; montaggio: Carl-Olov Skeppstedt; musica: Karl-Birger Blomdahl; interpreti: Harriet Andersson, Ake Grönberg, Hasse Ekman, Anders Ek, Gudrun Brost, Annida Tretow, Gunnar Björnstrand, Erik Strandmark, Kiki, Ake Fridell, Majken Torkeli…; produzione: Rune Waldekranz per Sandrews Film.

35mm, bianco e nero, v.o. st. f/t, 92’

Svezia, inizi del Novecento: il direttore di un circo equestre (Grönberg), incerto tra la famiglia e la cavallerizza Anne (Andersson) che lo tradisce con un attore, medita il suicidio.

Il circo come palcoscenico della vita in un film che segnò la svolta di Bergman verso temi esistenzialisti trattati in chiave allegorica. Il repertorio di simboli, in questo caso, è ancora debitore dell’espressionismo, ma si affaccia già un’ironia lucida e spietata. Bergman usa due fotografi: uno per gli esterni (Hilding Bladh) e uno per gli interni (Sven Nykvist, alla sua prima collaborazione con il regista).

 

Il sogno è il tema principale del film, il resto è una serie di variazioni attorno a questo tema centrale…

Evidentemente, il fallimento commerciale del film e le reazioni molto negative della critica erano per me una vera catastrofe. Sapevo che ogni fallimento riduceva sensibilmente le mie possibilità di proseguire la mia carriera cinematografica. L’incertezza e i rischi diventavano sempre più grandi, la mia situazione sempre più precaria. Ed era un’impressione molto, molto spiacevole…(2)