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ISABELLE HUPPERT
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La pianiste La pianista, di Michael Haneke, F/A 2001 |
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Sceneggiatura: Michael Haneke, dal romanzo omonimo di Elfriede Jelinek; fotografia: Christian Berger; montaggio: Monika Willi; musica: Martin Achenbach; interpreti: Isabelle Huppert, Benoît Magimel, Annie Girardot, Anna Sigalevitch, Susanne Lothar, Udo Samel; produzione: Michael Katz, Yvon Crenn, Christine Gozlan, per MK2 / Les Films Alain Sarde. 35mm, colore, v.o. st. t, 129 |
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Erika Kohut (Huppert), una donna sui quarantanni, è professore di piano al Conservatorio di Vienna. Vive con la madre (Girardot) che la ossessiona con le sue domande: vuole sempre sapere dove è stata e la cerca dovunque. Erika frequenta in segreto i cinema porno e i peep-show. Tutta la sua sessualità si riduce a un voyeurismo passivo e alle mutilazioni masochiste che è solita infliggersi. Erika vive in un mondo tutto suo e non ha rapporti affettivi con altre persone; con i suoi allievi è di una severità indisponente. Ma uno di questi, Walter (Magimel), decide di sedurla. Non sa dove va a cacciarsi... Haneke si situa in qualche modo nel prolungamento della provocazione tagliente di Elfriede Jelinek (lautrice del romanzo). Con la sua percezione e con i suoi modelli (Fassbinder, il Pasolini di Salò, lentomologia, forse Artaud) il regista austriaco ha riscritto in totale libertà la vicenda, discutendo con la scrittrice le soluzioni impiegate nella sceneggiatura e ricevendone sempre lassenso. A film conchiuso, si vede come egli abbia trasportato in avanti la metafora centrale del libro: linettitudine portata a immagine dellignavia morale, nel livido controcanto della società dello spettacolo e allombra di quella durezza e estremità di visione di cui egli è oggi al cinema il più esatto e tutelato percettore. (Signorelli, De Santi) |
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