ROBERT
BRESSON

settembre 2003 /
maggio 2004

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BIOGRAFIA
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ROBERT BRESSON
Au hasard Balthazar

Francia/Svezia 1966

Sceneggiatura: Robert Bresson; fotografia: Ghislain Cloquet; montaggio: Raymond Lamy; musica: Sonata n. 20 di F. Schubert, interpretata da Jean-Noël Barbier, e Jean Wiener (jazz); interpreti: Anne Wiazemsky, François Lafarge, Philippe Asselin, J.C. Guilbert, Pierre Klossowski, Nathalie Joyaut, Walter Green; produzione: Parc Film / Argos Films / Athos Film (Parigi) / Svensk Filmindustri / Filminstituten (Stoccolma).

35mm, bianco e nero, v.o. st. it., 90’

Storie parallele dell’asino Balthazar e della ragazza Maria (Wiazemsky, futura musa di Godard, qui al suo esordio), entrambi vittime della cattiveria umana: l’asino subisce ogni sorta di maltrattamenti e finisce ucciso, la ragazza viene violentata.

Il film più composito di Bresson (e anche quello con qualche dichiarata influenza autobiografica) dove i destini di diverse persone — rappresentanti esemplari dei vizi umani — si incrociano tra loro, mentre le loro vite interagiscono con l’esistenza dell’asino. Riflessione sul male nel mondo che, malgrado i frequenti simboli, non ha nulla di predicatorio o ingenuamente didascalico. Bresson ha uno stile concreto e lascia parlare le immagini senza pronunciare giudizi: un film così puro da essere sconcertante. Lo scrittore e pittore Klossowski interpreta il mercante di grano, una delle incarnazioni del male. "Au hasard Balthazar" è il motto dei conti di Baux-de-Provence che sostenevano di discendere dal mago Balthazar.

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