novembre dicembre 2002 Sceneggiatura: Mansour Sora Wade, Nar Sene; fotografia: Pierre-Olivier Larrieu; montaggio: Christian Billette; musica: Wasis Diop, Loy Ehrlich, Youssou Ndour; interpreti: Hubert Kounde, Rokhaya Niang, Gora Seck; produzione: Raphaël Vion per Les Films du Safran, Parigi, 2001. Una strana nebbia avvolge da troppo tempo un villaggio di pescatori. Nessuna preghiera, nessun sacrificio riesce a fermare questa maledizione. Mbanick, il figlio del marabout che sta per morire, osa sfidare gli spiriti e restituisce il sole al villaggio. A questo punto può dichiarare il suo amore a Maxoy. Ma Yatma, suo migliore amico ma anche suo rivale, pazzo di dolore si spingerà fino allomicidio. Per lui comincia unaltra maledizione...
Cinema dal sud del mondo
Senegal
NDEYSAAN
Il prezzo del perdono
di Mansour Sora Wade
35mm, colore, v.o. wolof, st. f/t, 90
"Linteresse di questa storia è che mostra come i caratteri non sono determinati una volta per tutte. Maxoy, per esempio, passa dallodio alla comprensione, dalla vendetta allamore. Finisce per accettare il crimine di Yatma poiché è la prova del suo amore per lei.
Lantica memoria africana, tipica delle società con una cultura orale, registrava una scena in tutti i suoi dettagli e in seguito la restituiva tale e quale, senza riassumerla, come in un film che scorre.
Questa annotazione di Amadou Hampâté Bâ spiega la scelta di un narratore e ciò che questo implica a livello formale. Il film rispetta questa tradizione orale ma le dà unequivalenza cinematografica; e, come fa il griot, mescola trivialità e simbolismo, cura del dettaglio e metafora. (Mansour Sora Wade)"
(dal catalogo del Festival di Friburgo 2002)
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