Circolo del cinema di Bellinzona
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Bellinzona - Lugano - Locarno >> SETTEMBRE 2012 _ MAGGIO 2013
JEAN-LUC PERSÉCUTÉ
Sceneggiatura: George Haldas, Claude Goretta, dal romanzo omonimo di Charles-Ferdinand Ramuz (1909); fotografia: André Gazut; montaggio: Lise Lavanchy; suono: Jean Kaehr; musica: Eric Bujard; scenografia: Jacques Stern; interpreti: Maurice Garrel, Frédérique Meininger, André Cellier, Philippe Mentha, Marc Fayolle, Jacqueline Burnand…; produzione: Maurice Huelin, TSR Genève/ORTF/RTB/Radio Canada, Svizzera/Francia/Belgio/Canada 1966.
Dvd (16mm), bianco e nero, v.o. francese, 92’
Jean-Luc Robille, contadino di montagna, ha sposato Christine, che ha accettato questo matrimonio perché colui che ama, Augustin, è partito. Jean-Luc lo sa, ma qualche momento felice e la nascita di un bambino lo lasciano sperare in una possibile vita in comune. Ciò nonostante, le occupazioni quotidiane, tra il lavoro dei campi e la messa della domenica, distruggono la loro fragile intesa. E quando Augustin ritorna, Christine diventa la sua amante…
Questa trasposizione del romanzo di Charles-Ferdinand Ramuz (1878-1949) è coprodotta da quattro televisioni francofone, che progettano di realizzare diversi lungometraggi a partire dalle opere dello scrittore vodese [ne saranno portati a termine altri quattro].
Non sta a noi dire dove si trovino il bene e il male. D’altra parte, in questo film che è il racconto di un’avventura spirituale, di un dramma fatale, non ci sono personaggi antipatici o simpatici. Ci sono i loro atti, dai quali sono trasformati man mano che vivono gli eventi.
(Claude Goretta, in “L’Abeille”, 29 gennaio 1966)
Per noi, dopo i balbettii dei nostri cineasti ufficiali, tra il nulla e l’attesa, Jean-Luc persécuté segna un primo passo di valore. Ecco finalmente una creazione cinematografica decentralizzata, nella Svizzera romanda, e diffusa (anche se solo dalla televisione), che sembra uscire dal territorio dell’utopia.
(“Travelling”, n. 13, estate 1966)