SEGRETI E BUGIE: il cinema di Mike Leigh
SEGRETI E BUGIE: il cinema di Mike Leigh
Circolo del cinema di Bellinzona
casella postale 1202
CH6500 Bellinzona
in collaborazione con il Festival di Locarno
e la Cinémathèque suisse >>gennaio-APRILE 2012<<
Schede sui film tratte da:
‣Mike Leigh, a cura di Amy Raphael, Milano, Isbn Edizioni, 2010 (scheda tecnica e dichiarazioni di Mike Leigh);
‣Il Mereghetti. Dizionario dei film 2011, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2010 (sinossi e giudizio critico);
‣Un Festival libero. Una storia del cinema attraverso i film del Festival di Locarno, Milano, Il Castoro, 2004 (sinossi e giudizio critico per Bleak Moments);
‣“Cineforum”, 501, gennaio/febbraio 2011 (scheda tecnica e giudizio critico per Another Year);
‣www.filmdoc.it e www.nonsolocinema.com (sinossi e dichiarazione di Mike Leigh per Another Year).
BLEAK MOMENTS
Gb 1972
Sceneggiatura e regia: Mike Leigh; fotografia: Braham Manoochehri; montaggio: Leslie Blair; musica: Mike Bradwell; suono: Bob Withey; scenografia: Richard Rambaut; interpreti: Anne Raitt, Sarah Stephenson, Eric Allan, Joolia Cappleman, Mike Bradwell…; produzione: Autumn Productions/Memorial Enterprises/British Film Institute Production Board.
35mm, colore, v.o. inglese st. it., 111’
Pardo d’oro, Locarno 1972
Sylvia (Raitt) è una giovane ragazza che vive nella periferia di Londra con la sorella Hilda (Stephenson), che soffre di una malattia mentale. Conduce una vita triste e monotona: di giorno lavora come dattilografa in uno studio contabile assieme all’amica Pat (Cappleman), di notte si occupa della sorella, beve sherry e legge. Il suo sogno segreto è diventare scrittrice. Due uomini intervengono nella sua vita solitaria: il primo è Peter (Allan), un insegnante bizzarro ed emotivamente insensibile che lei conosce a malapena quando la invita a cena; il secondo è Norman (Bradwell), un hippy irrimediabilmente timido che si presenta a stampare nel momento in cui Sylvia affitta il garage a una rivista clandestina.
Il primo lungometraggio del regista, dai toni volontariamente antidrammatici e antispettacolari, ritrae la terribile vacuità del quotidiano di alcuni emarginati incapaci di comunicare.
Uno dei temi che ricorre nei miei film riguarda in genere la questione delle norme di comportamento e da quanto ci facciamo spronare o inibire dall’idea di come ci piacerebbe essere visti dagli altri. È questo il tema di Bleak Moments, per quanto ancora a uno stadio molto grezzo. Il contrasto tra l’onestà schietta e innocente da un lato e il comportamento inibito e innaturale dall’altro – inibito per via di preconcetti sul modo in cui ci si deve comportare – è alla base di tutti i cinque personaggi principali. (Mike Leigh)
Mike Leigh: blog di
Olivier Père (in francese)