SALAAM, Mira! Circolo del cinema di Bellinzona

MARZO 2009

HOME - PROGRAMMA E SCHEDE - LOCANDINA PDF - PRESENTAZIONE
VANITY FAIR
GB/USA 2004

Sceneggiatura: Matthew Faulk, Mark Skeet, Julian Fellowes
Fotografia: Declan Quinn
Montaggio: Allyson C. Johnson
Musica: Mychael Danna
Interpreti: Reese Witherspoon, James Purefoy, Romola Garai, Jonathan Rhys-Meyers, Gabriel Byrne,
Jim Broadbent, Bob Hoskins, Rhys Ifans, Camilla Rutherford
Produzione: Granata Film
35 mm, colore, v.o. st. f/t, 133 min.

“ Becky Sharp resta orfana da piccola. Molto presto comincia a desiderare una vita più lussuosa di quella delle sue origini e decide di scalare l'alta società inglese con ogni mezzo. La sua ascesa sociale inizia con l'incarico di governante delle figlie di Sir Pitt Crawley. Becky ottiene la fiducia delle bambine e anche della zia zitella Matilde. Ma sa che non può entrare a far parte della buona società se non si trasferisce in città, e quando Matilde la invita ad andare a vivere a Londra accetta senza esitazioni. Lì ritrova Amelia, la sua migliore amica.
Poi si sposa segretamente con l'erede dei Crawley, Rawdon che va al fronte quando Napoleone invade l'Europa. Becky, incinta, assiste Amelia, ammalata di nervi. Tornato il marito dà alla luce il figlio. Intenzionata più che mai a essere accettata all'interno dell'alta società londinese trova un protettore nel potente marchese di Steyne, i cui capricci le permettono di realizzare i suoi sogni. Ma alla fine il prezzo potrebbe essere troppo alto.”
(http://biennale.tiscali.it/en/cinema/61miac/catalogue/14vanity.pdf)

“[…] Il timore dell' anacronismo è ingiustificato: le storie, dipende da come le racconti. Mira Nair ha scelto una via bizzarra, con incongruenze e difetti eppure non priva di una sua grandiosità. Pur prendendosi ampie libertà sul testo letterario, ha dimostrato come lei - indiana con studi ad Harvard - sia perfettamente in grado di orchestrare un filmone dalla narrazione classica, con inquadrature a larga-scala e tempi romanzeschi alla “Via col vento”. Lungo due ore e un quarto, La fiera delle vanità è fastoso e mai noioso; anche se soffre della malattia endemica di tante trasposizioni: l' affastellarsi degli eventi nella seconda parte, col rischio di «telefonarli». Già vincitrice a Venezia 2001 per “Monsoon Wedding”, la Nair sa coordinare una quantità di personaggi senza perderne le fila e servendosi degli attori giusti al posto giusto: a cominciare da Reese Witherspoon, che passa benissimo dalla commedia giovanilistica (“La rivincita delle bionde”) a un character di alto profilo come Becky. Nel contempo, Mira torna in India ogni volta che può, ammannendoci balletti indiani, picnic tematici, trasferte di ufficiali e gran finale vagamente bollywoodiano. […]”
(Roberto Nepoti, La Repubblica, 11 marzo 2005)