CINEBABEL
Gli Inglesi Uniti d'America
CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA
8 - 26 settembre 2008 Abazino, Abcaso, Adangme, Adygeo, Afrikaans, Aghulo, Ainu, Albanese, Altai, Amarico, Arabo, Aragonese, Aramaico, Armeno, Arumeno, Assamese, Asturiano, Athabaska, Avaro, Awadhi, Aymara, Azero, Balinese, Baluchi, Basco, Bashkardi, Bashkiro, Basso-tedesco, Bengalese, Berbero, Bhojpuri, Bielorusso, Bikol, Birmano, Bislama, Bodo, Bosniaco, Bretone, Bulgaro, Buriato, Calmucco, Cantonese, Caraciai-Balcaro, Careliano, Careliano proprio, Casciubo, Catalano, Cebuano, Ceco, Ceceno, Chamorro, Cherokee, Cheyenne, Chhattisgarhi, Chibcha, Chichewa, Chipewyan, Chirghiso, Chuko, Chuuk, Cinese, Ciuvascio, Copto, Coreano, Coriacco, Cornico, Corso, Cree, Creolo Capoverdiano, Creolo Haitiano, Creolo delle Seychelles, Croato, Curdo, Dagaare, Dagbani, Danese, Dargino, Dari, Dgèrnésiais, Dhivehi, Dioula, Dogri, Dogrib, Dolgano, Dzongkha, Ebraico, Emiliano e romagnolo, Eneziano, Ersiano, Estone, Evenco, Ewe, Faroese, Farsi, Fiammingo, Figiano, Filippino, Finnico o Finlandese, Francese, Franco-Provenzale, Frisone, Friulano, Fula, Ga, Gaelico Irlandese, Gagauzo, Galiziano, Gallese, Gan, Garifuna, Garo, Georgiano, Giapponese, Giavanese, Gilbertino, Gonja, Greco, Groenlandese, Guarani, Gujarati, Gwich'in, Hakka, Hanti, Hausa, Hawaiiano, Hiligaynon, Hindi, Hindustano, Hiri Motu, Igbo, Ilokano, Indonesiano, Inglese, Inglese di Scozia, Ingrico, Inguscio, Inuinnaqtun, Inuit, Inuktitut, Inuvialuktun, Irlandese, Islandese, Istrioto, Istrorumeno, Italiano, Ivrit, Jèrriais, Jinyu, Jola-Fogny, Kabardo, Kalanga, Kamassino, Kannada, Kapampangan, Karakalpak, Karbi, Kasem, Kashmiri, Kazako, Khakaso, Khanti, Khasi, Khmer, Kikongo, Kinaray-a, Kinyarwanda, Kirghizo, Kirundi, Kokborok, Komi, Konkani, Kosraean, Kumyk, Ladino, Lak, Lao, Latino, Leonese, Lesguino, Lettone, Ligure, Limburghese, Lingala, Lituano, Livoniano, Livvi, Lombardo, Ludico, Lusaziano meridionale, Lusaziano settentrionale, Lussemburghese, Linguaggio dei segni, Macedone, Magadhi, Maguindanao, Maithili, Malayalam, Malese, Malgascio, Malinke, Maltese, Mancese, Mandarino, Mandingo, Manipuri, Mannese, Mansi, Maori, Mapudungun, Maranao, Marathi, Mari, Marshallese, Meänkieli, Meglenorumeno, Min nan, Mirandese, Mizo, Mocscia, Moldavo, Mongolo, More, Morlacco, Munukutuba, Nahuatl, Napoletano, Nauruano, Navajo, Ndebele, Nenec, Neneziano, Nepalese, Newari, Nganasan, Nicobarese, Niuano, Nogai, Norvegese, Nuristani, Nzema, Occitano, Ojibwa, Olandese, Oriya, Oromo, Osseto, Pahari, Palauano, Pali, Pamiri, Pangasinan, Papiamento, Pashai, Pashto, Permiaco, Persiano, Piemontese, Pitcairnese, Pohnpeian, Polacco, Portoghese, Pulaar, Punjabi, Quechua, Rajasthani, Rarotongano, Romancio, Romani, Rumeno, Russo, Ruteno, Sami, Sami di Akkala, Sami di Inari, Sami di Kildin, Sami di Lule, Sami di Pite, Sami di Ter, Sami di Ume, Sami meridionale, Sami settentrionale, Sami skolt, Samoano, Sango, Sanscrito, Santali, Sardo, Scozzese Gaelico, Selkupico, Serbo, Serbocroato, Serbo-lusaziano o Sorabo, Serer-sine, Sesotho, Sesotho del nord, Shikomor, Siciliano, Sindhi, Singalese, Siriaco, Slavey, Slovacco, Sloveno, Somalo, Sondanese, Soninke, Spagnolo, Susu, Svedese, Swahili, Swati, Swazi, Tabasarano, Tagalog, Tagico, Tahitiano, Tamazight, Tamil, Tataro, Tausug, Tedesco, Telugu, Teochew, Tereno, Tetum, Thai, Thailandese, Tibetano, Tigrino, Tok Pisin, Tokelauano, Tongano, Tshiluba, Tsonga, Tswana, Turco, Turcmeno, Tuvaluano, Tuvano, Twi, Ucraino, Udmurt, Uiguro, Ulithian, Ungherese, Urdu, Usbeco, Vai, Vallone, Venda, Veneto, Vepso, Vietnamita, Votico, Waray-Waray, Wolof, Wu, Xhosa, Xiang, Yakuto, Yapese, Yiddish, Yoruba, Zande, Zazaki, Zenaga, Zhuang, Zulu

FUNNY GAMES U.S.
di Michael Haneke, USA 2007

  • 35mm, colore, v.o. st. f/t, 108’
  • Sceneggiatura: Michael Haneke; fotografia: Darius Khondji; montaggio: Monika Willi interpreti: Naomi Watts, Tim Roth, Michael Pitt; Brady Corbet; Devon Gearhart…; produzione: Christian Baute, Chris Coen, Hamish McAlpine, Andro Steinborn per Warner Independent Pictures.

La vacanza sul lago di una famigliola borghese si trasforma in dodici ore d’inferno, poiché padre, madre e figlio vengono presi in ostaggio da due giovani “ospiti” dei loro vicini di casa, che sotto l’apparenza perbene si rivelano assassini e torturatori per il gusto di esserlo.

Il film è il remake statunitense dell’omonimo film austriaco di Michael Haneke (1997). Nuovamente diretto da Haneke, rispetto all’originale è stato girato in lingua inglese e con un cast differente.

I registi che hanno realizzato remake dei loro film si contano sulle dita di una mano: Alfred Hitchcock ha rifatto L’uomo che sapeva troppo, ma non l’ha certo riproposto tale e quale, come ha fatto Haneke con questo Funny Games U.S. (…) Questa volta la sceneggiatura e le inquadrature restano le stesse, compresa la scena del rewind, ma cambiano gli attori, con Naomi Watts, Tim Roth e Michael Pitt al posto di Susanne Lothar, Ulrich Muhe e Frank Giering. Haneke ha dichiarato di aver realizzato il film per renderlo accessibile anche al pubblico degli Stati Uniti, vista la scarsa diffusione negli USA della prima versione del 1997, aggiungendo che, essendo il film una reazione alla sconsiderata rappresentazione della violenza nel cinema americano, quello doveva essere il pubblico d’elezione del suo astratto teorema. Ma qual è l’originale e qual è la copia? A parte mettere in crisi la nozione stessa di unicità dell’opera, possiamo dire che Hanekeha paradossalmente realizzato un secondo “originale”, dando vita ad uno spazio eccentrico. Le due opere si sovrappongono così l’una all’altra fino al punto di fusione, strutture identiche semplicemente abitate da corpi diversi, che creano un unico testo.Deliberato quanto gelido  esercizio di sadismo ai danni dello spettatore, Funny Games è una critica austera alla società dello spettacolo (…) I frequenti ammiccamenti di Michael Pitt alla macchina da presa hanno infatti il compito di coinvolgere lo spettatore in prima persona, e quindi renderlo parte in causa se non addirittura accusarlo di collaborazionismo con le crudeli efferatezze che stanno per essere messe in scena. La scelta di mantenere la violenza fuori campo non fa che accrescerne l’orrore, così come la decisione di limitare al minimo i movimenti di macchina…

(Nicola Picchi, in www.cinemalia.it)