Rassegna cinematografica
AUTOMOBILE
CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA
27 settembre - 8 novembre 2008
IL SORPASSO
di Dino Risi, Italia 1962
  • Sceneggiatura: Dino Risi, Ettore Scola, Ruggero Maccari; fotografia: Alfio Contini; montaggio: Maurizio Lucidi; musica: Riz Ortolani; interpreti: Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant, Catherine Spaak, Claudio Gora, Luciana Angiolillo, Luigi Zerbinati, Franca Polesello, Linda Sini, Mila Stanic, Bruna Simionato, John Francio Lane, Annette Stroyberg; produzione: Mario Cecchi Gori per Fair Film/Incei Film/Sandro.
    35mm, bianco e nero,v.o. it., 108

In una Roma deserta per il Ferragosto, il trentaseienne cialtrone Bruno riesce a convincere il timido studente Roberto a seguirlo sulla sua “Aurelia decappottabile e supercompressa”, dandogli lezioni di edonismo spicciolo. Alla ricerca di un tabaccaio o di un ristorante i due arrivano fino a Castiglioncello, dove Bruno ritrova l'ex moglie Gianna e Lilli, la figlia sedicenne: il giorno dopo vorrebbero andare fino a Viareggio, ma un incidente metterà tragicamente fine a questo viaggio iniziatici.

Uno spaccato di grande precisione sociologica dell'Italia del boom, di cui Gassman incarna con istrionismo tutti i difetti (l'euforia artificiale, la presunzione, l'irresponsabilità, il vuoto di fondo) e i pochi pregi (la generosità, la disponibilità). In un paese dove anche i burini si lasciano tentare dagli ancheggiamenti del twist (la colonna sonora è una vera antologia dei motivi di moda, da Guarda come dondolo, a Pinne fucile ed occhiali, a Quando quando quando, a Vecchio frac, a St. Tropez Twist), dove “i frigoriferi intasano i tir e i tir le strade”, Bruno Cortona si trasforma in una specie di “commesso viaggiatore spavaldamente alle prese con l'inventario dei beni che il miracolo economico squaderna alla vista dell'italiano rapito” (Brunetta) e che coerentemente chiede al timido Roberto: “Non bevi, non fumi, non sai nemmanco guidare la macchina: ma che te godi della vita, tu?”. La storia, però, ricca di molti dialoghi improvvisati da Gassman durante le riprese, non risolve alcune ambiguità e il finale tragico suona come una morale appiccicata a un elogio della strafottenza e dell'arte di arrangiarsi. Snobbato dai critici all'uscita ma applauditissimo dal pubblico, è diventato oggi un mito della critica di casa nostra. Il cugino Alfredo è interpretato dal giornalista John Francis Lane; nella scena del ping pong, tra il pubblico, si intravede il giovane Vittorio Cecchi Gori, ai tempi solo figlio del produttore Mario. Una delle due turiste tedesche seguita al cimitero è Annette Stroyberg, futura fidanzata di Gassman. (Mereghetti)