Omaggio a BILLY WILDER
gennaio - marzo 2008
CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA
SUNSET BOULEVARD
Viale del tramonto, 1950

Sceneggiatura: Charles Brackett, Billy Wilder e D.M. Marshman jr., da un soggetto di Charles Brackett; fotografia: John F. Seitz; montaggio: Arthur Schmidt e Doane Harrison; musica: Franz Waxman; scenografia: Hans Dreier e John Meehan; interpreti: Gloria Swanson, William Holden, Erich von Stroheim, Nancy Olson, Fred Clark, Lloyd Gough, Franklin Farnum, Jack Webb, Cecil B. De Mille, Hedda Hopper, Buster Keaton, Anna Q. Nilsson, H.B. Warner, Ray Evans; produzione: Charles Brackett per Paramount.
35mm, bianco e nero, v.o. st. f/t, 110'

Mentre il suo cadavere galleggia nella piscina di una villa, la voce fuori campo dello sceneggiatore Joe Gillis (Holden) ripercorre la storia della sua relazione con Norma Desmond (Swanson), anziana diva del muto che vive isolata insieme al maggiordomo (von Stroheim), immersa nel culto del passato e nella vana attesa di un ritorno sul set: convinto a scriverle una sceneggiatura, Gillis ne diventa il mantenuto, l'amante e infine la vittima.

Fin dall'inizio Wilder stabilisce un tono di cinismo e umorismo nero, contaminando il noir con atmosfere quasi horror. Disfacimento, morte e follia: il lato oscuro del cinema coincide con quello della vita. Uno dei film più crudeli di Hollywood, e uno dei più affascinanti viaggi nella decadenza, che mescola in modo inquietante finzione e realtà. La Swanson era una diva ormai caduta nell'oblio, von Stroheim un ex regista che aveva davvero diretto la Swanson nel film che lei fa proiettare nella sua villa (Queen Kelly), Cecil B. De Mille (un altro regista che diresse la Swanson) è ripreso sul set di Sansone e Dalila, la giornalista scandalistica è la temibile Hedda Hopper. Negli incontri tra relitti cinematografici a casa della star si riconosce Buster Keaton. Vinse l'Oscar per la sceneggiatura (…) e per la colonna sonora (…). La parte di Joe Gillis era stata scritta per Montgomery Clift, che però non voleva passare per gerontofilo (anche se nella realtà lo era); la Swanson la spuntò su Pola Negri e Mary Pickford. Dopo le reazioni ilari del pubblico, Wilder eliminò la sequenza iniziale nella quale Gillis parlava con altri ospiti dell'obitorio.