CINEMA DELL'ALTRO MONDO
novembre - dicembre 2006
CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA

Presentazione

di Michele Dell'Ambrogio

Cinema dell’altro mondo (fino a due anni fa Cinema dal sud del mondo) giunge alla tredicesima edizione e quest’anno registra la partecipazione compatta dei quattro cineclub cantonali. Trovare qualcosa di nuovo da dire, dopo tanti anni, risulta molto difficile. Quindi non resta che ripetere ciò che si diceva fin dall’inizio: che la rassegna permette di vedere anche in Ticino degli ottimi film africani, asiatici, latinoamericani e dell’est europeo che ben difficilmente farebbero tappa nelle nostre sale al di fuori degli appuntamenti festivalieri (Locarno e Castellinaria), anche se figurano nei cataloghi di alcune coraggiose case di distribuzione svizzere come la trigon-film o la Xenix. Inutile allungare queste righe introduttive con la solita lamentela sulla scarsa sensibilità culturale dei proprietari delle sale cinematografiche ticinesi: il successo di questa nostra rassegna sta a dimostrare che il pubblico interessato ad un cinema diverso da quello hollywodiano esiste anche da noi e che questo bisogno di diversità va soddisfatto, come da tredici anni tentiamo di fare.

Come l’anno scorso presentiamo undici film, quasi tutti inediti in Ticino, per un totale di venti proiezioni dislocate tra Chiasso e Bellinzona. Come l’anno scorso il programma spazia dall’ultima opera di registi ormai affermati (è il caso ad esempio dei due documentari che abbiamo voluto affiancare ai film di finzione, La dignidad de los nadies dell’argentino Fernando Solanas e Les artistes du théâtre brûlé del cambogiano Rithy Panh, ma anche dell’ultimo film di colui che può essere considerato il vero padre del cinema africano, Moolaadé di Ousmane Sembène, o ancora di Bab’Aziz del tunisino Nacer Khemir) a sorprendenti opere prime di giovani registi sconosciuti, come El custodio di Rodrigo Moreno o Grbavica della bosniaca Jasmila Zbanic’, vincitore inaspettato dell’ultimo Festival di Berlino. Quando ci è stato possibile, abbiamo indicato nelle schede dei film i riconoscimenti ottenuti in vari festival internazionali, a dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, di come il mercato sia in genere totalmente sordo a questo tipo di distinzioni e di come nel campo del cinema si stia sempre più allargando il fossato tra la qualità artistica da una parte e le speculazioni senza scrupoli del mercato dall’altra.

In un mondo sempre più globalizzato, contribuire a far conoscere un altro cinema è un piccolo atto di resistenza: significa che anche in questo campo un certo numero di persone non ci sta più a consumare quello che viene offerto e pubblicizzato da chi mira solo al profitto; significa che c? ancora qualcuno che ha veramente il desiderio di conoscere altre culture e di andare consapevolmente alla ricerca di prodotti di qualità. Buona visione!

 

Michele Dell’Ambrogio

Circolo del cinema Bellinzona