CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA
CASELLA POSTALE 1202
CCP 65-2764-4
CH 6500 BELLINZONA
LA CINETECA SVIZZERA...
...
AL CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA E A LUGANOCINEMA 93

Due proiezioni speciali di copie restaurate grazie alla LACS, Gli amici della Cineteca svizzera

Martedì 10 gennaio 2006, Cinema Forum Bellinzona, 20.30

AMARCORD
di Federico Fellini, Italia-Francia 1973

  • Soggetto e sceneggiatura: Federico Fellini, Tonino Guerra; fotografia: Giuseppe Rotunno; montaggio: Ruggero Mastroianni; musica: Nino Rota; interpreti: Bruno Zanin, Pupilla Maggio, Armando Brancia, Ciccio Ingrassia, Magali Noël, Giuseppe Ianigro; produzione: Franco Cristalli.
    35mm, colore, v.o. italiana st. francesi, 123'

L'adolescenza di Titta (Zanin) in una cittadina romagnola durante gli anni Trenta: i fascisti con l'olio di ricino, i ragazzi con i loro scherzi scemi, i maschi che guardano le donne e si inventano avventure e balle.
A m'arcòrd, mi ricordo: i sogni e le speranze dello strapaese italiano. Vent'anni dopo I vitelloni, Fellini ripensa alle proprie origini, mescolando come sempre amore e odio, distacco e nostalgia, giudizio e complicità. Film apparentemente in tono minore, ma in realtà tra i più coesi e riusciti, Amarcord “è sintomaticamente ovattato”, variazione snervata su un tema solo superficialmente un po' logoro, ma in realtà capace di prospettare una lettura del passato fascista interessante e acuta, “smontando il mito dall'interno e mostrando la mediocrità del regime e del popolo che l'ha accettato” [Fofi], con la trovata della crescita zero di Titta, sempre in calzoncini corti, e il fascismo “come stagione storica della nostra vita, blocco dell'uomo alla fase adolescenziale”.

Giovedì 12 gennaio 2006, Cinema Iride Lugano, 20.30

AMORE IN CITTÀ
di Carlo Lizzani, Dino Risi, Michelangelo Antonioni, Federico Fellini, Francesco Maselli, Cesare Zavattini, Alberto Lattuada, Italia 1953

  • Soggetto e sceneggiatura: Cesare Zavattini, Carlo Lizzani, Michelangelo Antonioni, Dino Risi, Federico Fellini, Francesco Maselli, Alberto Lattuada, Aldo Buzzi, Luigi Chiarini, Luigi Malerba, Tullio Pinelli, Vittorio Veltroni; fotografia: Gianni Di Venanzo; montaggio: Eraldo da Roma; musica: Mario Nascimbene; interpreti: Rita Josa, Rosanna Carta, Enrico Pelliccia, Donatella Marrosu, Paolo Pacetti, Nella Bertuccioni, Lilia Nardi, Lena Rossi, Maria Nobili, Antonio Cifariello, Livia Venturini, Marisa Gallo, Angela Pierro, Rita Andreana, Lia Natali, Christina Grado, Ilario Maraschini, Sue Ellen Blake, Silvio Lillo, Caterina Rigoglioso, Mara Berni, Valeria Morioni; produzione: Faro Film.
    35mm, bianco e nero, v.o. italiana st. francesi, 104'

Film a episodi. In L'amore che si paga (Carlo Lizzani) vengono intervistate alcune prostitute che raccontano la loro vita; in Paradiso per quattro ore (Dino Risi) si descrivono le sale da ballo frequentate dalle domestiche la domenica; in Tentato suicidio (Michelangelo Antonioni) parlano i protagonisti di alcuni tentati suicidi per amore; in Agenzia matrimoniale (Federico Fellini) un giornalista finge di essere in cerca di moglie ed entra nel mondo delle agenzie matrimoniali; in Storia di Caterina (Francesco Maselli, Cesare Zavattini) una cameriera abbandona il figlio illegittimo; in Gli italiani si voltano (Alberto Lattuada) si registra l'atteggiamento degli italiani di fronte alle grazie del bel sesso.
Primo numero di Lo spettatore, una “rivista cinematografica” nata da un'idea di Zavattini che avrebbe dovuto avere una cadenza semestrale e aprire, con il suo “pedinamento cinematografico” nuove strade al neorealismo. E invece il film, non ebbe nessun seguito per il disastroso esito commerciale. Interessante per l'uso, ai tempi inusuale, della macchina da presa nascosta, il film si ricorda soprattutto per l'episodio di Maselli e Zavattini, che riesce a fondere finzione e realtà.