La camera segreta
di Claire Denis
CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA
MARZO 06 - APRILE 06
VENDREDI SOIR
Francia - 2002

Regia : Claire Denis; Sceneggiatura: Claire Denis, Emmanuèle Bernheim; Fotografia: Agnès Godard; Montaggio: Nelly Quettier; Musica: Dickon Hinchliffe; Scenografia: Katia Wyszkop ; Interpreti: Valérie Lemercier, Vincent Lindon, Hélène de Saint Père, Hélène Fillières, Florence Loiret-Caille, Grégoire Colin; Produzione: Arena Films, France 2 Cinéma, Canal +, Centre National de la cinématographie, France Télévision Images, Lo studio Canal +
35 mm, colore, v.o., 100 min.

Tratto dal romanzo omonimo di Emmanuèle Bernheim, il film è stato presentato alla 59ma mostra del cinema di Venezia nella sezione “controcorrente” e alla Selezione ufficiale Toronto 2000.
Negli ultimi due mesi del 1995, lo sciopero dei mezzi pubblici paralizza Parigi. Laure, una giovane donna, decide di andare a vivere dal fidanzato, François, medico di professione. Un venerdì sera, lascia il suo appartamento vuoto, nel quale non si ritrova più, per andare a cena dagli amici Marie e Bernard. Mentre si trova imbottigliata nel traffico, Laure offre un passaggio a un autostoppista di nome Jean. Tra i due nasce subito una forte attrazione, che li porta a passare la notte insieme. Questa breve avventura sconvolge l'esistenza molto ordinata di Laure. Ma il loro legame potrà avere un futuro?

“(…) un'opera che trasmette emozioni pure (…) dove le immagini si addentrano in luoghi dell'anima inaccessibili alle parole. Dialoghi ridotti all'osso e una cinepresa impudicamente affettuosa verso occhi, volti e angoli di pelle (…)
(Isabella Marchiolo, www.tuttoqui.it)
“ On aura rarement aussi bien senti et filmé la rencontre éphémère entre deux êtres et ressenti combien la contrainte de forme abouti à un beau souffle de liberté. »
(M.G., L'Humanité)

“Ecco un film in cui il cinema sembra volersi dotare, come la protagonista, di uno “sguardo nuovo” sulle cose e sulla realtà. Lo stile della Denis lascia il segno, per quel suo gioco ravvicinato sui corpi, per la Parigi inedita e confusa che ci mostra, per quella voglia di sorridere alla vita e alle sue meravigliose, quanto assurde, possibilità.”
(www.sentieriselvaggi.it)