La camera segreta
di Claire Denis
CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA
MARZO 06 - APRILE 06
L'INTRUS
Francia - 2004


Regia: Claire Denis; Sceneggiatura: Claire Denis, Jean-Pol Fargeau; Fotografia: Agnès Godard; Montaggio: Nelly Quettier; Musica: S.A.Staples; Interpreti: Michel Subor, Grégoire Colin, Katia Golubeva Bambou, Florence Loiret-Caille, Béatrice Dalle; Produzione: Ognon Pictures Arte France
35mm, colore, v .o., 130 min.

Louis Trébor vive solitario nel Giura con i suoi due cani. Ama la natura con slanci appassionati, intrattiene una relazione sessuale con una farmacista e non si lascia coinvolgere troppo dalla relazione con suo figlio. Ammalato di cuore, Louis decide di mettersi in viaggio per Ginevra per sottoporsi a un trapianto, poi se ne va in Corea del Sud fino a raggiungere l'Oceania.

Un cuore: una cosa abbastanza sporca, di competenza della tavola anatomica o della macelleria. Preferisco il tuo corpo. Questa frase di Margherite Yourcenar ben si adatta a “L'intrus”, film di cuori trapiantati, di viaggi, di lande desolate e spiagge dorate. Una lunga poesia, la cui suggestione nasce da un racconto autobiografico del filosofo Jean-Luc Nancy, una testimonianza che Derrida ha definito straziante, ammirabile per lucidità, sobrietà, precisione e probità, una riflessione che parte da quando, nel 1991, Nancy subì un trapianto cardiaco, vivendo grazie al cuore di un altro, forse di una donna,: l'”intruso” nel proprio corpo. (…)
Il film di Claire Denis parla di questo, parla dei corpi e della carne (uno dei temi più cari alla regista), dei figli, dei rapporti con gli animali visti come una sorta di estensione selvaggia di noi stessi (come già ci aveva mostrato in “S'en fout la mort”), della possibilità di ripartire con una nuova vita, un nuovo cuore e delle inevitabili perdite che questi cambiamenti comportano.”L'intrus” non è un film lineare, è flusso di immagini e di pensieri. Un sogno lungo una vita, o forse lungo più vite, quella del nuovo cuore, del figlio da ritrovare e di quello perduto, dei cani e dei cavalli che nuotano nel mare, un viaggio che ci accompagna dal confine tra Francia e Svizzera alla Corea del Sud, lungo fiumi e lungo un cinema fatto di carne e di sogni, di reale e irreale.
(Antonio Pezzuto, www.close-up.it)