AGNÈS VARDA
l'avventurosa


FEB - MAR 2005

AGNÈS VARDA
l'avventurosa

febbraio - marzo 2005
Les glaneurs et la glaneuse
France - 1999/2000

Regia e sceneggiatura: Agnès Varda; Fotografia: Stéphane Krausz, Didier Rouget, Didier Doussin, Pascal Sautelet e Agnès Varda; Montaggio: Agnès Varda; Musica: Joanna Bruzdowicz, Pierre Barbaud, Isabelle Olivier (Ocean), François Wertheimer, le Rap de Bredel e Klugman; Mixage: Nathalie Vidal;; Produzione: Cine - Tamaris
Documentario, 35 mm, colore, v.o., 82`

C'era una volta la spigolatura. Così potrebbe iniziare la recensione di questo splendido documentario della Varda. Perché grazie all'uso di una handycam digitale l'autrice visita nuovamente un mondo di emarginazione e di miseria che vive accanto a noi. Nella tradizione letteraria italiana esiste una poesia risorgimentale intitolata “La spigolatrice di Sapri”. In quella francese domina il quadro di Millet esposto al Museo d'Orsay. Ma quasi più nessuno ricorda cosa sia la spigolatura, cioè il raccogliere i chicchi di grano rimasti dopo la mietitura. Oggi la spigolatura avviene quotidianamente nei mercati, nei cassonetti delle immondizie, nei campi dopo che, ad esempio, le patate sono state “calibrate” perché in vendita vanno messe solo quelle con un certo aspetto e dimensione. Gli spigolatori di oggi sono persone che hanno fame e che per assurdo, grazie agli sprechi di una civiltà dei consumi sempre più cieca e indifferente, possono sperare di sopravvivere. La Varda li segue e li riprende con lo stesso sguardo, malinconico e solare al contempo, con cui inquadra le rughe delle sue mani o la fragilità dei propri capelli. Perché questa è una lezione di cinema girato in video che unisce una grande libertà a una passione forte e matura.
(Giancarlo Zappoli in: www.mymovies.it/francecinema/art/glaneurs/glaneurs.asp)

“A la fois rigoureux et impressionniste, ce très beau documentaire se transforme peu à peu en un autoportrait bouleversant “.
(S. Blumenfeld, Le Monde).

“Dans ce documentaire simple et sensible, Agnès Varda capture l'insolite, l'injustice, la misère, mais aussi la symbiose avec la nature, le plaisir de vivre au grand air, les gestes simples et immémoriaux de la cueillette“.
(François De Backer, 6bears Magazine).

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