HOLLYWOOD
ANNI '30 - '40


QUANDO LA COMMEDIA ERA SOFISTICATA

13.01.05 / 11.03.05

HOLLYWOOD ANNI ’30 - ‘40

QUANDO LA COMMEDIA ERA SOFISTICATA

gennaio-febbraio 2005

Lady Eve

Lady Eva, 1941

di Preston Sturges

Sceneggiatura: Preston Sturges, dal racconto di Monckton Hoffe Two Bad Hats; fotografia: Victor Milner; montaggio: Stuart Gilmore; musica: Leo Shuken, Charles Brandshaw; interpreti: Barbara Stanwick, Henri Fonda, Charles Coburn, Eugene Pallette, William Demarest, Eric Blore, Melville Cooper, Martha O’Driscoll, Janet Beecher, Robert Greig, Dora Clement, Luis Alberni, Torben Meyer, Jimmy Conlin, Al Bridge, Victor Potel, Abdullah Abbas; produzione: Paul Jones per Paramount.

35mm, bianco e nero, v.o. st. it., 97’

 

Su un transatlantico un giovane miliardario, esperto in rettili ma non in donne, dade nella trappola tesagli da un famoso baro e dalla sua bella figlia che, però, ha un infortunio sul lavoro: s’innamora della vittima.

 

Un capolavoro della commedia hollywoodiana anni ’40, uno dei più spiritosi film di Sturges, emulo di Lubitsch nel trasformare una storia romantica in farsa, salvandone il romanticismo. 97 minuti di spasso.

(Il Morandini. Dizionario dei film 1999, Bologna, Zanichelli, 1998)

In un certo senso Sturges, almeno a partire da Lady Eva (1941), prepara la strada a un nuovo, inedito tipo di donna hollywoodiana : cinica, dura, calcolatrice, questa sarà la versione in chiave di commedia della dark lady, protagonista indiscussa dell’imminente esplosione del Noir, che proprio nello stesso anno vede uno dei suoi film capostipite, Il mistero del falco (John Huston, 1941). Ancora una volta, soltanto in Capra si può ritrovare l’ombra di un personaggio del genere (Mister Smith va a Washington e soprattutto Arriva John Doe), ma in qualche misura giustificato dalla corsa contro la concorrenza sleale dell’uomo in un’epoca che cvertamente non è di pari opportunità. La Lady Eva di Sturges, invece, è soltanto cinica e bugiarda, una golddigger che può anche essere toccata dal sentimento, ma che rimane ciò che è, come dimostra la sua vendetta, fredda e determinata, sul giovane milionario coprotagonista della pellicola.

(Franco La Polla, Epica e mito degli anni trenta, in AA.VV., Storia del cinema mondiale. Gli Stati Uniti, II, Torino, Einaudi, 1999).

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