CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA

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LuchinoVisconti

OSSESSIONE, 1943

 

Regia: L.V.; soggetto: da The Postman Always Rings Twice di J. Cain; sceneggiatura: L.V., M. Alicata, G. De Santis; fotografia: A. Tonti, D. Scala; costumi: M. De Matteis; musica: G. Rosati; montaggio: M. Serandrei; produzione: I.C.I.; durata: 135'; interpreti: C. Calamai, M. Girotti, J. De Landa, D. Cristiani, E. Marcuzzo.

Un disoccupato, Gino Costa (Girotti), si ferma in un casolare lungo il Po. Qui l'anziano Bragana (De Landa) gestisce uno spaccio con la giovane moglie Giovanna (Calamai). La donna si innamora del vagabondo e, quando questi si mette in viaggio, con un pretesto lo fa richiamare. Gino a sua volta fa allontanare con un trucco il Bragana e diviene l'amante di Giovanna. Il marito non sospetta di nulla ed anzi offre a Gino una sistemazione. Gino non sopporta la situazione e invita Giovanna a fuggire con lui; al suo rifiuto, parte da solo per Ancona. Durante il viaggio fa amicizia con un girovago detto lo Spagnolo (Marcuzzo), che gli propone di unirsi a lui. Un giorno, il Bragana arriva ad Ancona con la moglie per esibirsi in un concorso come baritono dilettante; incontra Gino e lo invita a tornare con loro. Gino e Giovanna decidono di simulare un incidente stradale per liberarsi di lui. Il piano riesce, ma insospettisce la polizia. I rapporti tra Gino e Giovanna diventano tesi dopo il delitto. I due amanti si recano a Ferrara: qui Giovanna intasca l'assicurazione sulla vita del marito. Gino, credendosi strumentalizzato per interesse, lascia Giovanna per una ballerina, Anita (Cristiani). Quando Giovanna gli rivela d'essere incinta, i due si riconciliano e tentano la fuga. Ma la loro macchina finisce fuori strada: Giovanna muore nell'incidente, e Gino è raggiunto dalla polizia.

Con il gruppo di amici, intellettuali democratici, che fa capo alla rivista Cinema (Puccini, De Santis, Alicata, Ingrao), V. elabora diversi progetti, tra cui la riduzione del romanzo di Cain, propostogli in traduzione francese da Jean Renoir. Ma il romanzo di Cain funge più che altro da canovaccio per V. e i suoi collaboratori, che pur seguendone grosso modo la struttura e i dialoghi, ne modificano però il senso. Trascurano il plot poliziesco ed accentuano le notazioni naturalistiche, il cupo romanticismo e il senso del fato. I collaboratori di V. hanno presto la sensazione di partecipare ad un film profondamente innovatore. M. Serandrei, in uno storico biglietto, scrisse: non so come potrei definire questo tipo di cinema se non con l'appellativo di "neorealistico".

 

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