CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA

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LuchinoVisconti

 LA STREGA BRUCIATA VIVA (ep. di LE STREGHE), 1967

Regia: L.V.; soggetto e sceneggiatura: G. Patroni Griffi, con C. Zavattini; fotografia: G. Rotunno; costumi: P. Tosi; musica: P. Piccioni; montaggio: M. Serandrei; produzione: D. De Laurentiis, Roma/Les Productions Artistes Associés, Paris; durata: 37'; interpreti: S. Mangano, A. Girardot, F. Rabal, M. Girotti.

L'attrice Gloria (Mangano) arriva nello chalet austriaco di Kitzbühel, ospite dell'amica Valeria (Girardot), che festeggia il suo anniversario di matrimonio. Gloria comincia ad esibirsi in un gioco di società, ma è colta da malore. Nel soccorrerla, gli invitati si accorgono dei suoi posticci: la retina dei capelli, le ciglia di visone, i tiranti del viso. Viene la notte: Valeria tenta invano di tornare col marito, da cui dorme separata da tempo; alcuni ospiti amoreggiano coi domestici; Gloria gioca con la rivalità di due corteggiatori (Rabal e Girotti). Ma sviene di nuovo, e Valeria comprende che è incinta. Gloria telefona la notizia al marito, il quale, pur di non disdire contratti cinematografici stipulati, si oppone alla gravidanza. Lei tenta inutilmente di contraddirlo.

V. partecipa a questo film a episodi con una novella cinematografica intitolata La strega bruciata viva: ovvero la donna bruciata all'idolo del denaro. Ma il produttore De Laurentiis giudica troppo lungo l'episodio e costringe il regista a ridurlo. Ciò che ne resta, seppure stilisticamente mutilato, è tuttavia assai indicativo da un punto di vista tematico e ideologico, in particolare per la concezione conservatrice della famiglia e del ruolo della donna: "...una donna può avere anche una professione, può essere un'artista, tuttavia deve mettere al di sopra di tutto certi compiti che consistono nell'essere un'amante, una moglie, una madre, probabilmente, e cioè ricreare nella sua integrità tutto quello che fino a un secolo fa è stato il solido gruppo della famiglia. Questo secondo me è molto importante perché la società cammini. Quando non esiste la famiglia, non esiste più nulla".

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