CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA

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LuchinoVisconti

GRUPPO DI FAMIGLIA IN UN INTERNO, 1974

Regia: L.V.; soggetto: E. Medioli; sceneggiatura: S. Cecchi D'Amico, E. Medioli; fotografia: P. De Santis; costumi: V. Marzot e P. Tosi; musica: F. Mannino, con brani W. A. Mozart; montaggio: R. Mastroianni; produzione: Rusconi Film, Roma/Gaumont, Paris; durata: 120'; interpreti: B. Lancaster, S. Mangano, H. Berger, C. Marsani, S. Patrizi.

Un anziano professore (Lancaster) vive in solitudine, circondato dai quadri di cui è collezionista: ritratti di gruppi familiari. Una signora "bene", Bianca Brumonti (Mangano), riesce a convincerlo ad affittarle l'appartamento superiore, dove sistema il suo amante Konrad (Berger), e la figlia Lietta (Marsani) col suo ragazzo, Stefano (Patrizi). L'austero professore rimane sconcertato dalla volgarità dei suoi inquilini e dai rapporti che li legano; ma è tuttavia toccato dalla franchezza di Lietta e dalla personalità di Konrad, che rivela un passato di studi e di attività politica. Ora Konrad è compromesso in loschi traffici: una notte viene aggredito, e il Professore lo nasconde nel suo appartamento. Tra i due sembra stabilirsi un contatto; poi Konrad torna alla sua solita vita e Bianca alle sue solite scenate. Il Professore, disgustato, non vuole più rivedere nessuno di loro. Ma presto si accorge che essi costituiscono ormai la sua "famiglia", e che la loro presenza lo ha ridestato da un sordo letargo. Li invita a cena per una riconciliazione. Si scatena invece un feroce conflitto, e Konrad dichiara di aver denunciato il marito di Bianca. Poco dopo il Professore trova Konrad morto nel suo appartamento, e anche per lui, di nuovo solo, non resta allora che aspettare la fine.

Non meno del suo protagonista, V. appare prigioniero di una falsa coscienza. La sua contraddizione tra il vecchio e il nuovo è priva di una reale dialettica. Quanto più critica l'accidia del suo protagonista, tanto più avvolge la figura dell'intellettuale in una anacronistica "aura" ottocentesca. La descrizione dei giovani inquilini tradisce la sua mancata dimestichezza col presente. Ma la sconfitta del Professore racchiude un'accorata testimonianza di quella dello stesso regista. Egli è consapevole di non potersi sottrarre, con l'alibi della nostalgia e dell'estetismo, alla degradazione del presente.

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