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De grote vakantie  è stato il suo ultimo film, nel quale il regista " racconta la felicità di essere al mondo " (" Cahiers du cinéma ", 546, maggio 2000).

Il regista annuncia all’inizio del film di essere colpito da un male incurabile e di avere secondo i medici solo pochi mesi di vita. Ci confessa anche che se non potesse più creare immagini, si sentirebbe definitivamente morto. Di qui la decisione di intraprendere un ultimo viaggio attorno al mondo, in compagnia della moglie Noshka van der Lely, ingegnere del suono nella maggior parte dei suoi film.

Munito di una macchina da presa 16 mm, di una piccola videocamera digitale e di un registratore, van der Keuken viaggia in Tibet, nel Buthan, nel Burkina Faso, nel Mali, in Brasile e negli Stati Uniti, tornando di tanto in tanto in Olanda per delle visite mediche.

Più il film avanza, più le notizie sulla sua salute sono rassicuranti e il regista continua a inquadrare la realtà che lo circonda, lasciando trapelare la gioia che lo pervade di fronte alle cose più semplici.

Un film straordinario che vuole essere un contrappunto alla malattia, esprimendo la determinazione di filmare fino all’ultimo, offrendo allo spettatore una continua oscillazione tra la visione di sè e la visione del mondo.

Come dice Serge Toubiana (" Cahiers du cinéma ", 554, febbraio 2001), " Vacanze prolungate resterà come il testamento live di un autore che si interroga sul senso delle immagini, sull’atto stesso del filmare e del filmarsi, e sul tempo che ci rimane da vivere. L’eterno combattimento tra la vita e la morte ".

Il Circolo del cinema di Bellinzona è lieto di rendere omaggio alla figura di Johan van der Keuken, concludendo la stagione 2000-2001 con la proiezione di questo splendido film ignorato dalla distribuzione svizzera. E’ il nostro augurio per le imminenti vacanze estive.

Un ringraziamento particolare va a Laurent Toplitsch del Zinéma 4 di Losanna per la messa a disposizione della copia