CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA

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A Woman under the Influence (Una moglie), USA 1975

Regia, soggetto e sceneggiatura: John Cassavetes; fotografia: Mitch Breit, Chris Taylor, Bo Taylor, Merv Dayan e Caleb Deschanel; musica: Bo Harwood; montaggio: Elizabeth Bergeron, David Armstrong e Sheila Viseltean, supervisione di Tom Cornwell; interpreti: Gena Rowlands, Peter Falk, Matthew Cassel, Matthew Laborteaux, Cristina Grisanti, Katherine Cassavetes, Lady Rowlands, Fred Draper, O.G. Dunn, Mario Gallo, Eddie Shaw, Angelo Grisanti, James Joyce, John Finnegan, Cliff Carnell, Joanne Moore Jordan, Hugh Hurd, Nick Cassavetes, Xan Cassavetes, Charles Horvath, Ellen Davalos, Vince Barbi; produzione: Sam Shaw per Faces International Films.

35 mm, colore, v.o. st. f/t, 146'

Il capo cantiere Nick Longhetti (Falk) a modo suo ama la moglie Mabel (Rowlands), ma la trascura e la porta all'esaurimento nervoso. Il manicomio non serve a nulla: Mabel tenterà il suicidio, ma forse riuscirà a mettere assieme i pezzi. Nella tetralogia di Cassavetes sulla classe media americana, A Woman under the Influence appartiene, con Faces, al filone scuro, di fronte ai più solari Minnie & Moskowitz e Husbands. La nevrosi domestica di Mabel è messa in scena con un realismo che non ha più nulla di naturalistico, e la tecnica dell'"improvvisazione controllata" consente agli attori di dare il meglio di se stessi. Evitando di cadere in un troppo facile schematismo, il film riesce a calare il comportamento della donna in situazioni del tutto "normali", dove il peso delle tradizioni, la concretezza di modelli educativi scorretti o l'emergere dei contrasti tra i sessi e le generazioni (lo scontro moglie-marito è raddoppiato da quello madre-figlio) sono filmati con una forza e un'originalità d'approccio esemplari, anche se il "gioco degli attori" è forse più monocorde che negli altri film ricordati. Il titolo originale è un modo popolare per dire di essere sotto l'influenza dell'alcol.