CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA

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Per un cinema di opposizione
11 film di
KEN LOACH


Hidden Agenda (L'agenda nascosta), 1990

Soggetto e sceneggiatura: Jim Allen; fotografia: Clive Tickner; montaggio: Jonathan Morris; musica: Stewart Copeland; interpreti: Frances McDormand, Brian Cox, Brad Dourif, Mai Zetterling, Maurice Roeves, Robert Patterson, Bernard Archard, John Benfield, Ian McElhinney, Jim Norton, Bernard Bloch, George Staines, Michelle Farley, Brian McCann...; produzione: Eric Fellner per Initial Film and Television, in associazione con Hemdale Film Corporation; origine: Gran Bretagna.

Premio speciale della Giuria al Festival di Cannes 1990.

35 mm, colore, v.o. st. francesi e tedeschi, 108'

L'inchiesta sulla morte di Sullivan, un attivista dei diritti civili venuto a Belfast dagli USA per protestare contro i metodi della polizia inglese, farà scoprire all'ispettore londinese Kerrigan le bugie con cui le autorità coprono gli autori materiali di una serie di "esecuzioni", compresa quella di Sullivan, e le manovre politiche per consolidare, con l'appoggio del servizio di spionaggio britannico e della Cia, il potere del nuovo premier conservatore Margaret Thatcher. Davanti a verità tanto compromettenti, il poliziotto non avrà il coraggio di andare a fondo, ma una collega di Sullivan, Ingrid, è decisa a non arrendersi.

La situazione dell'Ulster è solo il punto di partenza di un testo che guarda altrove, il cui obiettivo polemico è più vasto. Loach mette in atto una procedura di stornamento: sceglie l'Irlanda per parlare dell'Inghilterra. Affronta la politica inglese nell'isola per parlare della situazione politica interna. E ciò con tutta evidenza fin dal titolo: la "lista segreta" è quella dei cospiratori che impiegano i servizi segreti britannici per ordire un complotto contro il primo governo laburista. Il piano prevedeva una campagna di stampa tesa a denigrare il Premier laburista Wilson attraverso l'accusa di collusione con il Kgb sovietico, in modo da impedirgli una nuova vittoria alle elezioni; contemporaneamente, preparava tra i conservatori la sostituzione di Heath con un nuovo leader dal polso duro: Margaret Thatcher.

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