CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA

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UNO SVIZZERO IMPERFETTO
Il cinema di Leopold Lindtberg (1935-1953)
Marie-Louise
(Maria Luisa) - 1943/1944
Anne-Marie Blanc
    Regia: Leopold Lindtberg. Sceneggiatura: Richard Schweizer. Fotografia: Emil Berna, assistito da Adolf Vogel. Scenografia: Robert Furrer. Costumi: Robert Gamma. Musica: Robert Blum. Suono: Bruno Müller. Montaggio: Hermann Haller, assistito da Réné Martinet. Dir. prod.: Arther Baur, Dr. Oskar Düby. Produzione: Lazar Wechsler, Praesens-Film, Zürich. Durata: 2825 m. Visto di censura: F-15662. Interpreti: Josiane Hegg (Marie-Louise Fleury), Heinrich Gretler (direttor Ruegg), Anne-Marie Blanc (Heidi Ruegg), Margrit Winter (Anna Ruegg), Armin Schweizer (istitutore Bänninger), Mathilde Danegger (Päuli), Fred Tanner (Robert Scheibli), Emil Gerber (Ernst Schwarzenbach), Pauline Carton (signora Gilles), Marcel Merminod (signor Bertheau).

Con grande soddisfazione di Lindtberg e Schweizer, Wechsler decide di cambiare rotta: la Praesens-Film aumenta il suo capitale annuo da 400'000 franchi ad un milione. Grazie all'entrata in società del consigliere nazionale Gottlieb Duttweiler (Partito degli indipendenti) e della Migros (di cui Duttweiler era il magnate), la priorità verrà data ai soggetti d'attualità. Tra il dicembre 1940 e 1944, 59'785 bambini stranieri beneficiano di un asilo temporaneo di tre mesi in seno ad una famiglia svizzera. Al di là dei proponimenti umanitari, tale operazione causava non pochi problemi psicologici di sradicamento, ambientazione e quindi rimpatrio forzato (lo stesso Wechsler dovette separarsi a malincuore da una piccola orfana francese ospitata nella sua famiglia). La piccola protagonista è la tredicenne Josiane Hegg di padre svizzero e madre francese appena giunta dalla Francia in Svizzera con un convoglio umanitario della Croce Rossa e scelta tra 1200 bambini. Attorno a lei, vengono scritturate le due star del cinema svizzero, Gretler e Anne-Marie Blanc. Uscito il 19 febbraio 1944 al cinema Apollo, il film, fermamente voluto da Gottlieb Duttweiler che lo impone al resto del consiglio d'amministrazione e che lo lancia con una vasta campagna di promozione nelle filiali Migros, diventa un successo enorme, restando in cartellone per 16 settimane, un record. Distribuito in sordina nel resto dell'Europa sul finire della guerra, il film ottiene un successo insperato a Londra e persino negli USA, tramite la Metro-Goldwyn-Mayer (un aneddoto vuole che il magnate Arthur Loew lo proiettò ai suoi domestici che ne rimasero commossi, ciò che lo convinse ad acquistare immediatamente i diritti d'autore). Il 7 marzo 1946, l'Academy of Motion Pictures di Hollywood gli conferisce l'Oscar per la migliore sceneggiatura dell'anno. Il film pur con qualche scena memorabile di un realismo senza precedenti, è invecchiato male, appesantito dai toni sentimentalistici dell'epoca, che impedirono una vera presa di coscienza della problematica.