CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA

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Takeshi Kitano

Violent Cop
di Takeshi Kitano, Giappone 1989

Titolo originale: Sono otoko, kyobo ni tsuki; soggetto e sceneggiatura: Hisashi Nozowa, T. Kitano; fotografia: Yasushi Sasakibara; montaggio: Nobutake Kamiya; musica: Daisuke Kume, su temi di Eric Satie; interpreti: T. Beat Kitano, Maiko Kawakami, Makoto Ashikawa, Shiro Sano, Shigeru Hiraizumi, Mikiko Otomashi, Haku Ryu, Ittoku Kishibe; produzione: Hisao Nabeshima, Takio Yoshida, Shozo Ichiyama per Bandai Media Division, Shochiku-Fuji Company.

35 mm, colore, v.o. st. f, 103'

Il poliziotto Azuma (Kitano) sembra aver visto troppi film dell'ispettore Callaghan: è in rotta con i superiori, sgrezza le reclute a modo suo, usa maniere drastiche: ma ha un punto debole nella sorella (Kawakami) debole di mente, e quando scopre che il suo capo è implicato in un traffico di droga, il suo mondo crolla.

Il sorprendente esordio alla regia del comico, scrittore satirico e showman televisivo Takeshi, che si era già dimostrato attore drammatico di vaglia in Furyo di Oshima. Scacciando il regista previsto in origine, Kitano ha trasformato un noir di ordinaria amministrazione in un film quasi sperimentale, girato con uno stile che infonde nuova vita a tutti i cliché del cinema d'azione. Inseguimenti frenetici accompagnati dalla musica di Eric Satie, improvvise esplosioni di violenza che scardinano qualunque logica della suspense, ralenti allucinati, un uso degli spazi che fa tesoro della lezione del western e un uso dei tempi che sembra guardare ai classici del cinema giapponese; ma anche un'interpretazione di una fisicità incontenibile, che crea un memorabile antieroe, perdente lieto di essere in torto e di andare incontro all'autodistruzione. Il titolo originale significa "attenzione, questo uomo è pericoloso".

(P. Mereghetti, Dizionario dei film 1996, Milano, Baldini & Castoldi, 1995)

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