CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA

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Hitchcock

Suspicion
Il sospetto USA 1941

Sceneggiatura: Samson Raphaelson, Joan Harrison, Alma Reville, dal romanzo Before the Fact di Francis Iles (pseudonimo di Anthony Berkeley); fotografia: Harry Stradling; effetti speciali: Vernon L. Walker; musica: Franz Waxman; montaggio: William Hamilton; interpreti: Cary Grant, Joan Fontaine, Cedric Hardwicke, Nigel Bruce, Isabel Jeans, Dame May Whitty, Heather Angel, ecc.; produzione: R.K.O.

Londra. Lina, una figlia di nobile e facoltosa famiglia incontra sul treno un vagheggino affascinante come Johnnie Aysgarth. Se ne innamora e, contro il parere del padre generale, lo sposa. Johnnie è un buono a nulla, ama il gioco, perde l'impiego, si mette in affari con un amico danaroso. Lina sospetta che il marito mediti di sopprimere questo suo amico per impossessarsi del suo patrimonio. Giunge la notizia che costui è morto, a Parigi, proprio nei giorni in cui Johnnie è stato fuori casa. Lina comincia a tremare anche per sé, soprattutto dopo che ha sentito il marito chiedere ad una scrittrice di gialli se esista un veleno che non lascia traccia: potrebbe anche volerla uccidere per incassare il premio della polizza sulla vita. Si tortura a tal punto che si ammala. Un giorno Johnnie le porta un bicchiere di latte: per lei è la prova. Vorrebbe tornare a casa sua, ma il marito si offre di accompagnarla...

Si tratta del mio secondo film inglese girato a Hollywood: attori inglesi, atmosfera inglese, romanzo inglese. Ho lavorato con un anziano autore di teatro, Samson Raphaelson, che aveva collaborato a quasi tutti i film sonori di Lubitsch. (Alfred Hitchcock)

Alcuni critici che conoscono il romanzo Before the Fact, l'hanno rimproverata di aver completamente trasformato il soggetto: Il romanzo è la storia di una donna che si accorge a poco a poco di aver sposato un assassino e infine si lascia uccidere da lui per amore. Il suo film invece è la storia di una donna che, scoprendo il marito disinvolto, spendaccione e bugiardo, arriva a pensare che sia un assassino e a immaginarsi, a torto, che la voglia uccidere... La vicenda del film... era meno eccezionale della vicenda del libro; mi sembra (comunque) che il film abbia un valore psicologico più grande del romanzo, perché i caratteri sono più sfumati... Si può dire che le diverse censure e leggi di Hollywood hanno purificato un intreccio poliziesco "dedrammatizzandolo", l'esatto contrario di quello che capita abitualmente con gli adattamenti.

(Frantois Truffaut)

H. attraversa la strada nel momento in cui Joan Fontaine sta partendo, in automobile, alla volta del villaggio.