CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA

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Hitchcock

Spellbound
Io ti salverò USA 1945

Soggetto: Angus McPhail, dal romanzo The House of Dr. Edwardes di Francis Beeding, pseudonimo di Hilary St. George e John Palmer; sceneggiatura: Ben Hecht; consulente psichiatrico: May E. Romm; fotografia: George Barnes; effetti speciali: Jack Cosgrove (sequenza del sogno: Salvador Dalì); musica: Miklos Rozsa; montaggio: William H. Ziegler e Hal C. Kern; interpreti: Ingrid Bergman, Gregory Peck, Jean Acker, Rhonda Fleming, Donald Curtis, John Emery, Leo G. Carroll, ecc.; produzione: David O. Selznick.

In una clinica psichiatrica si avvicendano i direttori: il vecchio Murchison lascia, si attende l'arrivo del nuovo, il dottor Edwardes. I colleghi lo accolgono con simpatia. La dottoressa Peterson se ne innamora, ma subito comprende che è un malato di mente e non uno psichiatra. Afflitto da continue amnesie e da un terribile senso di colpa, confessa che lui - John Ballantine - ha ucciso il dottor Edwardes. Si eclissa, quando ormai la polizia lo sta cercando per l'omicidio. La dottoressa Peterson lo ritrova e lo conduce dal suo maestro, il dottor Brulov. Questi lo sottopone ad analisi e, attraverso l'interpretazione di un sogno ricorrente, scopre che Ballantine si trovava con Edwardes quando questi cadde in un burrone. Constance (la dottoressa Peterson) accompagna John in montagna, sulla neve, nel luogo dell'incidente. Ballantine è improvvisamente colpito dalle linee parallele tracciate dagli sci e questo scatena in lui il ricordo di un fatto atroce di cui porta la colpa (vera questa): aveva spinto il fratellino lungo un muretto in pendenza e l'aveva fatto cadere sulle punte di una cancellata. Non era stato Edwardes a precipitare, ma il fratello. Allora, che ne è stato di Edwardes Constance, ora che ha ricondotto alla ragione il suo amore, continua la ricerca...

Volevo solo girare il primo film di psicoanalisi. Ho lavorato con Ben Hecht che aveva frequenti contatti con psicanalisti famosi. Quando siamo arrivati alle sequenze oniriche, ho voluto rompere nella maniera più assoluta con il modo tradizionale in cui il cinema presenta i sogni, con la nebbia che confonde i contorni delle immagini, lo schermo che trema, ecc. Ho chiesto a Selznick di assicurarsi la collaborazione di Salvador Dalì... Volevo Dalì per il segno netto e affilato della sua architettura... le ombre lunghe, le distanze che sembrano infinite, le linee che convergono nella prospettiva... i volti senza forma.
(Alfred Hitchcock)

Sono decisamente convinto che molti suoi film, come Notorious o La donna che visse due volte, assomigliano molto a dei sogni filmati. Allora, alla notizia di un film di Hitchcock che affronta la psicoanalisi... ci si aspetta qualcosa di completamente folle, di delirante e invece è uno dei suoi film più ragionevoli, con molti dialoghi... C'è ancora un inconveniente... ed è costituito da Gregory Peck. Ingrid Bergman è un'attrice straordinaria e perfetta per lavorare con lei, ma Gregory Peck decisamente non è un attore hitchcockiano, è vuoto e soprattutto inespressivo. (Frantois Truffaut)

H. esce da un ascensore, nella hall dell'albergo dove risiedono Gregory Peck e Ingrid Bergman.