CIRCOLO DEL CINEMA DI BELLINZONA

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Hitchcock

 

Foreign Correspondent
Il prigioniero di Amsterdam USA 1940

Soggetto e sceneggiatura: Charles Bennett e Joan Harrison; fotografia: Rudolph Matè; effetti speciali: Lee Zavitz; musica: Alfred Newman; montaggio: Otto Lovering e Dorothy Spencer; interpreti: Joel McCrea, Laraine Day, Herbert Marshall, George Sanders, Albert Basserman, Robert Benchley, Eduardo Ciannelli, Edmund Gwenn, Harry Davenport, ecc.; produzione: Walter Wanger (United Artists).

E' la vigilia dell'ultima guerra. Un giornalista americano compie un'inchiesta in Europa. Ad Amsterdam assiste a un congresso pacifista e all'uccisione d'uno dei capi del movimento, il diplomatico olandese Van Meer, che è al corrente d'una clausola segreta dell'accordo con cui il suo paese s'è schierato al fianco degli alleati. Di fatto, l'ucciso è un suo sosia, e il diplomatico è ora nelle mani dei nazisti. Il giornalista, Johnny Jones, vuol venire a capo dell'intrigo, aiutato dalla giovane inglese Carol. Giunti a Londra, i due incontrano il padre della ragazza, che si dice pacifista e che si premura di affiancare a Jones una guardia del corpo. In realtà costui è un killer incaricato di ucciderlo per conto del finto pacifista, spia dei nazisti...Tutto finirà per il meglio.

François Truffaut: è vero che il suo punto di partenza è stata la scena dei mulini, l'idea di un mulino le cui pale avrebbero girato in senso contrario a quello del vento, inviando così un messaggio segreto a un aereo?

Alfred Hitchcock: Sì, siamo partiti da questa scena dei mulini e anche da quella dell'assassino che scappa tra gli ombrelli... Eravamo in Olanda, dunque mulini e ombrelli.

H. compare mentre supera Joel McCrea per la strada.