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BRUNO GANZ
tra parola e silenzio
28 aprile – 10 giugno 2003
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L’éternité et un jour / Mia eoniotita ke mia mera
L’eternità e un giorno, GR/F/I 1998
Regia: Theo Anghelopulos; sceneggiatura: Tonino Guerra, Theo Anghelopulos, Petros Markaris, Giorgio Silvagni; fotografia: Yorgos Arvanitis, Andreas Sinani; montaggio: Yannis Tsitsopulos; musica: Eleni Karaindrou; interpreti: Bruno Ganz, Isabelle Renauld, Fabrizio Bentivoglio, Achileas Skevis, Despina Bebedeli, Helene Gerasimidiou; produzione: Theo Anghelopulos, Phoebe Economopulos (GR) / Eric Heumann (F) / Amedeo Pagani, Giorgio Silvagni (I).
35mm, colore, v.o. greca sottotitoli francesi e tedeschi, 130’
L’ultima giornata, prima del ricovero ospedaliero, dello scrittore Alexander (Ganz): nelle sue peregrinazioni, reali e interiori, salva un piccolo lavavetri albanese (Skevis) dall’adozione coatta, ripensa alla moglie (Renauld) che ha trascurato per scrivere il poema della sua vita, incontra un poeta ottocentesco (Bentivoglio) intento a comprare le parole che gli mancano, e soprattutto stila un bilancio amaro della sua esistenza.
Al confine tra la Grecia e i Balcani, l’estenuante odissea nelle nebbie e nei simboli di un intellettuale di fine secolo inghiottito dalla Storia e dal proprio egoismo nobilitato dall’arte. Il film è l’ennesima variazione sui temi cari ad Anghelopulos (sembra quasi un doppio "intimo" di Il viaggio di Ulisse)... Palma d’oro a Cannes ’98.
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