Circolo del cinema di Bellinzona

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CH-6500 Bellinzona

10 MAGGIO 2016 -

14 GIUGNO 2016

UNA COMPASSIONE CIVILE

IL CINEMA DEI FRATELLI DARDENNE

 

LA PROMESSE

La promessa
Belgio/Francia/Tunisia/Lussemburgo 1996

Regia: Jean Pierre Dardenne e Luc Dardenne; soggetto e sceneggiatura: Jean Pierre Dardenne e Luc Dardenne, Léon Michaux, Alphonse Badolo; fotografia: Alain Marcoen; montaggio: Marie-Hélène Dozo; musica: Jean–Marie Billy, Denis M’Punga;
interpreti: Jéremie Renier, Oliver Gourmet, Assita Ouedraogo, Rasmané Ouedraogo, Hachemi Haddad;
produzione: Hassen Daldoul, Luc Dardenne, Claude Waringo, Jacqueline Pierreux per Les Films du Fleuve/RTBF/Samsa Film/Touza Productions/ERTT.

35 mm, colore, v.o. francese st. t., 93’

Liegi: il quattordicenne Igor (Renier) assiste il padre Roger (Gourmet) nei traffici illegali di manodopera clandestina. Lo “tradirà” per mantener fede alla promessa fatta a un immigrato africano (R. Ouedraogo) morto per la caduta da un ponteggio.
Un intenso e impressionante film di formazione che la forte sensibilità al documentario dei due registi belgi (ne hanno girati una quarantina) tiene lontano da qualsiasi meccanismo spettacolare: con spirito rosselliano, la macchina da presa indaga e mostra il reale facendo scaturire il dramma e la presa di coscienza attraverso i corpi, gli oggetti e le azioni dei personaggi, e lascia che la “materialità” semplice e cruda delle situazioni sia trasfigurata simbolicamente dalla sola forza delle immagini. Con tanta “tv verità” distorta dai fasulli imperativi della comunicazione, uno sguardo in profondità che ha l’effetto di una boccata d’ossigeno dopo un prolungato inquinamento visivo: benefico, ma quasi scioccante per la sua purezza.

(Il Mereghetti. Dizionario dei film 2014, Milano, Baldini&Castoldi, 2013)

Con La promesse abbiamo preso coscienza che l’inquadratura si definisce col corpo dell’attore. Prima, anche per i nostri documentari, che erano di fatto assai teatrali, i personaggi arrivavano dentro uno spazio preesistente. Ora noi proviamo a fare in modo che lo spazio sia dato da ciò che lo riempie.
(Fratelli Dardenne, “Cahiers du Cinéma”, 539, in “Cineforum”, 505, giugno 2011)



Per l’ottenimento delle copie si ringrazia:

  1. Xenix Filmdistribution, Zürich