Circolo del cinema di Bellinzona

casella postale 1202

CH-6500 Bellinzona

10 MAGGIO 2016 -

14 GIUGNO 2016

UNA COMPASSIONE CIVILE

IL CINEMA DEI FRATELLI DARDENNE

 

DEUX JOURS, UNE NUIT

Due giorni, una notte
Belgio 2014

Regia: Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne; soggetto e sceneggiatura: Jean Pierre Dardenne e Luc Dardenne; fotografia: Alain Marcoen; montaggio: Marie-Hélène Dozo;
interpreti: Marion Cotillard, Fabrizio Rongione, Pili Groyne, Simon Caudry, Catherine Salée, Alain Eloy, Olivier Gourmet, Christelle Cornil;
produzione: Jean-Pierre et Luc Dardenne, Denis Freyd per Les Films du Fleuve/Archipel 35/BIM Distribuzione/Eyeworks/France 2 Cinéma/RTBF/Belgacom.

DCP, colore, v.o. francese st. t., 95’

Sandra ha un marito, Manu, due figli e un lavoro presso una piccolo azienda che realizza pannelli solari. Sandra “aveva” un lavoro perché i colleghi sono stati messi di fronte a una scelta: se votano per il suo licenziamento (è considerata l'anello debole della catena produttiva perché ha sofferto di depressione anche se ora la situazione è migliorata) riceveranno un bonus di 1000 euro. In caso contrario non spetterà loro l'emolumento aggiuntivo. Grazie al sostegno di Manu, Sandra chiede una ripetizione della votazione in cui sia tutelata la segretezza. La ottiene ma ha un tempo limitatissimo per convincere chi le ha votato contro a cambiare parere.
(…) La condanna che i Dardenne individuano oggi è quella, endemica, della perdita del posto di lavoro. Venute meno le tutele, con l'assenza nelle piccole aziende del nucleo sindacale, le decisioni restano appannaggio dei proprietari. Oppure, come in questo caso, possono essere subdolamente delegate a una guerra tra poveri che spinga ognuno a guardare ai propri bisogni azzerando qualsiasi ideale di solidarietà. Quella solidarietà che i due registi riescono ancora a rinvenire nella famiglia (quella di Sandra con un marito solido al fianco e i bambini che l'aiutano a individuare gli indirizzi dei colleghi da cercare per convincerli a cambiare decisione). Anche se non per tutti è così. Il percorso della protagonista ci pone di fronte alle situazioni più diverse: c'è chi si nega, chi ha paura, chi ricorda un suo gesto di generosità del passato. Le etnie di provenienza sono le più diverse ma il senso di insicurezza profonda accomuna tutti. I Dardenne non hanno mai edulcorato la loro rappresentazione della realtà e non lo fanno neppure in questa occasione. C'è chi cambia idea così come c'è chi si irrigidisce ancora di più. Poi c'è Sandra. Questa giovane madre incline al pianto e alla disistima di se stessa che nella sua ricerca di consensi ritrova progressivamente la forza di reagire senza umiliarsi, di chiedere comprensione per sé conservandola per gli altri. Sono così i personaggi dei Dardenne. Veri perché fragili. Veri perché umani.

(www.mymovies.com)

Sandra non è una vittima sacrificale. Non è un personaggio da compiangere. È una donna fragile, ondivaga, neanche tanto simpatica, che sta cercando di uscire da un esaurimento nervoso, e che prova a riconquistare il suo posto di lavoro solo per le insistenze di un’amica e di suo marito. I colleghi non sono dei nemici, degli egoisti immorali (o comunque non tutti). Sono persone che hanno bisogno del loro lavoro, esattamente come lei, e che non possono rinunciare a un bonus di mille euro.
(Fabrizio Tassi, “Cineforum”, 535, giugno 2014)



Per l’ottenimento delle copie si ringrazia:

  1. Xenix Filmdistribution, Zürich