Circolo del cinema di Bellinzona

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CH-6500 Bellinzona

7 GENNAIO 2014 -

25 FEBBRAIO 2014

INGRID BERGMAN

 

HÖSTSONATEN

SINFONIA D’AUTUNNO
Ingmar Bergman, N/F/BRD 1978
Sceneggiatura: Ingmar Bergman; fotografia: Sven Nykvist; montaggio: Sylvia Ingmarsdotter; scenografia: Anma Asp; musica: Bach, Chopin, Händel.
Interpreti: Ingrid Bergman, Liv Ullmann, Lena Nyman, Halvar Bjork, Georg Lokkeberg, Knut Wigert, Eva Von Hanno, Erland Josephson, Gunnar Björnstrand, Linn Ullmann, Arne Bang-Hansen…
Produzione: Personalfilm GmbH.
Colore, v.o. svedese st. it, 93’

Moglie di un pastore (Björk), Eva (Liv Ullmann) invita nella sua casa la madre Charlotte (Bergman), pianista che l’ha sempre trascurata e che non vede da sette anni. Charlotte non sa che incontrerà l’altra sua figlia Helena (Nyman), inferma: il confronto è drammatico, e la sua domanda di perdono verrà accolta da Eva solo in una lettera, dopo che se ne sarà andata.
Bergman dirige per la prima volta la sua connazionale e omonima (già malata e al suo penultimo film) durante un periodo di crisi creativa e di autoesilio dalla Svezia. C’è qualcosa di programmatico nel confronto crudele tra madre e figlia, ma la verità delle interpretazioni raggiunge momenti di intensità insostenibile; e suona liberatorio l’appello finale alla pietà e alla comprensione, nella speranza che non sia troppo tardi. I titoli originali parlano più adeguatamente di “sonata” e non di “sinfonia”.

(Il Mereghetti. Dizionario dei film 2011, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2010)


“Ho conosciuto Ingrid Bergman per Höstsonaten e devo dire di averla davvero apprezzata e di averle voluto bene. Imparai molto da lei come attrice, ma soprattutto come donna. Restavo nello studio a guardarla, sentendomi orgogliosa di essere una donna. E questo per il modo in cui si comportava con le altre persone, per come ascoltava, per come voleva fare quello che le veniva chiesto, ma al tempo stesso quello che pensava fosse giusto. Lei e Ingmar Bergman non ebbero un rapporto facile e credo che lo ammetterebbero entrambi. A Ingmar piaceva lavorare così: noi leggevamo il copione, poi ponevamo degli interrogativi a partire dalle nostre esperienze, ma Ingrid non si comportava così. Dopo la prima lettura, una battuta sì e una no la cominciava con: ‘Senti, Ingmar, che cosa vuoi dire con questo?’ O anche: ‘Davvero devo dirlo così? Non sarebbe meglio così?’ E Ingmar voleva smettere di fare film e quando ci ritrovavamo da soli piangeva, letteralmente. Mi diceva: ‘Non so come andare avanti’. Ma naturalmente andò avanti”.
(Liv Ullmann in C. Chandler, Ingrid Bergman, Milano, Frassinelli, 2007)

Per l’ottenimento delle copie e dei diritti si ringraziano:

  1. Cinémathèque suisse, Lausanne

  2. Praesens-Film, Zürich

  3. Park Circus, Glasgow

  4. Tamasa/Connaissance du cinéma, Paris


Nonostante le nostre ricerche, non ci è stato possibile trovare i detentori dei diritti per Höstsonaten. Siamo comunque pronti a soddisfare le richieste di chi dovesse pretenderli.