Circolo del cinema di Bellinzona

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NOVEMBRE_DICEMBRE_2012

Cinema dal mondo

 

Dieci film, di cui sei in prima visione ticinese (con un’anteprima svizzera) e altri due che non lo sono perché oggetto recentemente di un’unica proiezione ad Airolo. La diciannovesima edizione di Cinema dal mondo offre un programma molto allettante per tutti coloro che dal cinema non si aspettano solo l’ultimo Batman o L’era glaciale 4, ma vorrebbero anche assaporare con i propri occhi quelle opere di cui sentono parlare in occasione dei grossi festival internazionali. Non è più solo il sud del mondo: l’Europa dell’est (Russia, Bulgaria, Lettonia) copre quest’anno quasi la metà del programma, e chissà che in futuro non saremo costretti ad inserire in questa rassegna anche l’occidente, il cinema indipendente americano e quello italiano che non sa di panettone natalizio. Già due anni fa dicevamo che l’offerta cinematografica nel cantone era purtroppo caratterizzata da un imbarbarimento dilagante: la tendenza non è cambiata, anzi, siamo al punto che rischiamo di non poter neppure più vedere gli ultimi film di Amelio, di Bertolucci, di Resnais, di Haneke… Certi film di autori che hanno contribuito non poco a scrivere la storia del cinema non hanno nemmeno un distributore svizzero; altri ce l’hanno, ma i gestori delle nostre sale non si arrischiano a mostrarli perché non esiste la versione doppiata (né sottotitolata) in italiano.

Cinema dal mondo è un piccolo tassello all’interno della programmazione stagionale dei cineclub che cerca di colmare almeno in parte questa carenza di film d’autore nel nostro territorio. L’anno scorso abbiamo collaborato con Amnesty International per i suoi 50 anni, quindi l’accento era posto forzatamente sul tema dei diritti umani. Quest’anno abbiamo scelto i film esclusivamente per il loro valore cinematografico, quindi lo spettro è più ampio: troviamo nel programma film civilmente impegnati (come The Education of Auma Obama o In the Fog) e altri più intimisti (come Silent Souls o Hanezu no tsuki). Ma in fondo la differenza è molto meno marcata di quel che potrebbe sembrare in apparenza: se un film induce lo spettatore ad una riflessione, sulla storia, sul presente o sulla propria identità, se non è un semplice prodotto d’evasione da consumare sgranocchiando pop-corn e ingurgitando Coca-cola, alla fine si tratterà sempre di un film impegnato, che può appagare il nostro bisogno di storie ben raccontate e nel contempo interrogarci sul nostro essere nel mondo. L’anno prossimo questa rassegna compirà vent’anni e avrà contribuito a portare sui nostri schermi più di duecento film che quasi sempre si sarebbero visti rifiutare l’accesso alle sale del circuito commerciale. Assieme agli altri film che i cineclub ticinesi offrono nel corso della stagione, costituiscono tante piccole gocce che alla fine possono diventare, se non un fiume, almeno un ruscello presso il quale può essere piacevole e anche salutare abbeverarsi. 



Michele Dell’Ambrogio

Circolo del cinema Bellinzona