SEGRETI E BUGIE: il cinema di Mike Leigh

Circolo del cinema di Bellinzona

casella postale 1202

CH6500 Bellinzona

in collaborazione con il Festival di Locarno
e la Cinémathèque suisse   >>gennaio-APRILE 2012<<

 
  1. BLEAK MOMENTS

  2. HIGH HOPES

  3. LIFE IS SWEET

  4. NAKED

  5. SECRETS AND LIES

  6. CAREER GIRLS

  7. TOPSY-TURVY

  8. ALL OR NOTHING

  9. VERA DRAKE

  10. HAPPY-GO-LUCKY

  11. ANOTHER YEAR



Schede sui film tratte da:

  1. Mike Leigh, a cura di Amy Raphael, Milano, Isbn Edizioni, 2010 (scheda tecnica e dichiarazioni di Mike Leigh);

  2. Il Mereghetti. Dizionario dei film 2011, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2010 (sinossi e giudizio critico);

  3. Un Festival libero. Una storia del cinema attraverso i film del Festival di Locarno, Milano, Il Castoro, 2004 (sinossi e giudizio critico per Bleak Moments);

  4. “Cineforum”, 501, gennaio/febbraio 2011 (scheda tecnica e giudizio critico per Another Year);

  5. www.filmdoc.it e www.nonsolocinema.com (sinossi e dichiarazione di Mike Leigh per Another Year).

NAKED
Gb 1993


Sceneggiatura e regia: Mike Leigh; fotografia: : Dick Pope; montaggio: Jon Gregory; musica: Andrew Dickson; suono: Ken Weston; scenografia: Alison Chitty; interpreti: David Thewlis, Lesley Sharp, Katrin Cartlidge, Greg Cruttwell, Claire Skinner…; produzione: Thin Man Films/Film Four International/British Screen.

35mm, colore, v.o. inglese st.f/t, 126’

Premio per la regia e l’interpretazione maschile a David Thewlis, Cannes 1993


Johnny (Thewlis) è un filosofo cinico nella Londra contemporanea: non ha casa, rifiuta qualunque legame, teorizza l’imminenza dell’apocalisse (come dimostrerebbe la presenza della cifra 666 nei codici a barre) e, in genere, vive per provocare il suo prossimo. Diviso tra l’ex fidanzata romantica (Sharp) e la sua coinquilina dark (Cartlidge), usa il sesso come arma: non troppo diversamente, forse, da Jeremy (Cruttwell), lo yuppie esteta e sadico che incrocia nelle sue peregrinazioni.


Che Johnny sia programmaticamente non-riconciliato è il presupposto ma anche la maggior debolezza di un film dove i personaggi, per quanto a tutto tondo, sono bloccati nel loro ruolo. Ma seguire i percorsi del protagonista e ascoltare i suoi sproloqui è comunque un’esperienza interessante: Leigh non concede nulla, spesso irrita, ma sa raccontare una Londra marginale e sorprende per come mescola i generi. Alla fine c’è anche spazio per la farsa, ma tutto il film è percorso da un umorismo aspro e grottesco che smorza la seriosità dell’assunto.


Ho la tendenza a parlare di Naked in termini di apocalisse da fine del secolo e di giudizio incombente, tutti elementi che fanno assolutamente parte del nucleo centrale del film.(…) Con Naked ho voluto sposare l’idea di un film che fosse per natura itinerante o picaresco. Era un modo calcolato e volontario per non rimanere di nuovo circoscritto a una sola strada, all’ambiente domestico dell’ennesima famiglia. Non che Naked non parli di famiglie, perché in un certo senso lo fa; dopo tutto, i personaggi si stanno allontanando dalle famiglie o sono in fuga da situazioni familiari. Ma la prospettiva di lasciarmi andare e affrontare un quadro più vasto fa di sicuro parte del film. (Mike Leigh)