Circolo del cinema di Bellinzona

casella postale 1202

CH6500 Bellinzona

 

1 due 100 officine

Documentario di Danilo Catti, Ch 2011


Ressources humaines

Film di Laurent Cantet, F 2000


In fabbrica

Documentario di Francesca Comencini, I 2007


Grissinopoli

Documentario di Darío Doria, Argentina 2004


Made in Dagenham / We Want Sex

Film di Nigel Cole, Gb 2010


Les Lip – L’imagination au pouvoir

Documentario di Christian Rouaud, F 2007


Lo sciopero delle Officine di Bellinzona del 2008 ha avuto tra l’altro il merito di riportare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla realtà della fabbrica e della condizione operaia. In una società dominata dalla finanza, in cui sembra che le uniche occupazioni siano quelle del terziario, ci si è accorti che la classe operaia e il mondo industriale esistono ancora, anche da noi, e che sono indispensabili per garantire il nostro benessere.


La rassegna La fabbrica incerta (nata da una felice collaborazione tra i cineclub ticinesi, l’Associazione Giù le mani, la Fondazione Pellegrini-Canevascini e il Teatro Sociale Bellinzona) intende indagare sulle trasformazioni avvenute negli ultimi decenni nel lavoro industriale e sulle lotte degli operai per la difesa del loro impiego e della loro dignità umana, di fronte a una serie di offensive padronali e del nuovo capitale spesso unicamente intese all’incremento dei profitti.

Per stimolare una riflessione su questi problemi, vengono proposti quattro documentari, due film di finzione, una mostra fotografica, un concerto, uno spettacolo teatrale e un dibattito sul futuro delle Officine FFS, che avranno luogo soprattutto a Bellinzona, ma con qualche propaggine anche a Locarno e a Mendrisio.


Gli organizzatori sperano che questa sia un’occasione per interrogarsi sui mutamenti della nostra società e si augurano che gli appuntamenti proposti siano frequentati dal più vasto pubblico possibile, a partire dai diretti interessati, gli operai, fino a tutti coloro che non sono disposti ad accettare come ineluttabili i profondi cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, dettati da logiche esclusivamente utilitaristiche.