Circolo del cinema di Bellinzona


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CH6500 Bellinzona

Cinema dal m0ndo

novembre - dicembre 2010

 

Presentazione

Giunta alla diciassettesima edizione, la rassegna Cinema dal mondo (in origine Cinema dal sud del mondo, poi Cinema dell’altro mondo) mantiene più che mai intatte tutte le sue ragioni di essere. Non tanto per gli slanci vagamente terzomondisti che ne hanno in parte condizionato gli inizi, quanto per l’imprescindibile allargamento dello sguardo al di là della “normale” offerta cinematografica  che essa suggerisce. Basta infatti un’occhiata ai palmarès dei maggiori Festival degli ultimi anni per rendersi conto di come la maggior parte dei film laureati non trovino spazio alcuno nella distribuzione commerciale, almeno nella Svizzera italiana ma anche nella vicina penisola e altrove nel mondo, e quindi dell’assoluta necessità di una rassegna come questa. Nel 2010 la Palma d’oro di Cannes è andata a Uncle Boonmee del tailandese Apichatpong Weerasethakul e il Premio della giuria a Un homme qui crie dell’africano Mohamad-Saleh Haroun. Entrambi i film sono presenti nel nostro programma, ma possiamo esser certi che questa sarà l’unica l’occasione per vederli nelle nostre sale. E lo stesso si può dire degli altri film della rassegna, praticamente tutti in prima visione cantonale, che hanno ricevuto importanti riconoscimenti internazionali ma vengono sistematicamente ignorati dai programmatori nostrani.

Nel nostro territorio che ospita il Festival del film di Locarno (dove quest’anno ha vinto il cinese Han jia di Li Hongqi, un altro film che non vedremo mai più come del resto tutti i vincitori e la maggior parte dei film passati in concorso delle ultime edizioni), la situazione dell’offerta cinematografica è veramente drammatica: siamo di fronte ad un imbarbarimento dilagante, ad un altezzoso disprezzo nei confronti di tutto ciò che odora minimamente di culturale e quindi non è giudicato redditizio. E gli spettatori (i giovani prima di tutti) sono vittime inconsapevoli di un rimbambimento generalizzato, che va ad aggiungersi a quello provocato quotidianamente dalla pubblicità, dai programmi televisivi di audience, dall’illusoria libertà offerta da una superficiale utilizzazione di internet… È inutile girarci attorno: viviamo in tempi grami ed è più che mai necessario esserne coscienti e cercare altre strade. Nel suo piccolo, una rassegna come questa è una delle forme di resistenza possibili. 


Michele Dell’Ambrogio

Circolo del cinema Bellinzona